lunedì 6 febbraio 2012

Cerchiamo lavoro

Ho un contratto di somministrazione lavoro presso un'importante (sic) azienda italiana nel settore della comunicazione. Siccome mi prorogano il contratto di un mese in un mese, talvolta due mesi o tre mesi, ma anche due settimane, oggi cerco lavoro. Probabilmente cercherò lavoro anche sul posto di lavoro e cercherò di fare il minimo indispensabile per non essere cacciato via. Il lavoro precario non crea qualità.

domenica 5 febbraio 2012

Atm - Milano - Linea verde - Cascina Gobba - Domenica - Lavoro

A volte lavoro la domenica. Oggi c'e' Milan-Napoli. Mi pagano doppio. Potevo anche scegliere il turno oggi. Ho optato per un mattina-pomeriggio tranquillo. Per recarmi sul posto di lavoro ho preso la linea verde della metropolitana di Milano, da Gessate in direzione Abbiategrasso - io scendo a Centrale. Sono giorni di neve, lo so bene anche io, quindi i problemi sono dietro l'angolo. Poco prima della stazione di Cascina Gobba il treno inizia a dare i primi segni di stanchezza. Rallenta, si ferma, all'altezza della sopraelevata, qualche centinaia di metri prima che la visuale si apra di nuovo e sulla sinistra si possa scorgere la cupola del San Raffaele. Poi il treno riparte, andatura rilassata, rumore ferroso di scambi sotto le ruote, e finalmente si adagia in stazione. Le porte si aprono, non scende nessuno. La temperatura all'esterno si aggira sui -5°. Il treno rimane fermo in banchina per una decina di minuti con le porte aperte. Entrano quintali di freddo. I passeggeri sbuffano, io smozzico qualche bestemmia. Dagli altoparlanti - in perfetto stile Atm - non giunge alcuna comunicazione. Ormai sono in ritardo, chiamo in ufficio per avvertire.

A Londra, quando un treno della metropolitana si ferma per qualsiasi motivo viene subito annunciata la ragione attraverso gli altoparlanti interni. Atm si dovrebbe adeguare. E dovrebbe anche rilasciare una circolare che disponga la chiusura delle porte delle carrozze in caso di soste prolungate quando la temperatura esterna non sia accettabile.

Addetto ai desideri

Inserire floppino. Io sono l'addetto ai desideri. Svolgo mansioni di bassa manovalanza intellettuale e critica della società. Mi nutro prevalentemente di tarallini della macchinetta e caffè artificiale. Per diventare addetto ai desideri non ho frequentato master, non ho leccato culi, non ho lasciato il curriculum a nessun personaggio influente, non ho fatto pompe, non sono stato raccomandato, non ho scritto recensioni per Onda Rock e non ho lasciato il mio fidanzato per un uomo di 45 anni con figli a carico.